Il Codice dell’Amministrazione Digitale compie 18 anni
Il CAD è sicuramente il principale punto di riferimento normativo che ancora guida la transizione al digitale del nostro Paese, accompagnando le PA lungo diverse traiettorie. Grazie al Codice, infatti, le amministrazioni possono tradurre in modalità digitale i principi di economicità, efficacia, imparzialità, pubblicità e trasparenza previsti dalle norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi.
L’obiettivo è sempre stato quello di arrivare a realizzare un’amministrazione digitale, in grado di offrire servizi pubblici digitali facilmente utilizzabili, sicuri e di qualità, tali da garantire una relazione trasparente e aperta con i cittadini. Tra gli obiettivi:
- attribuire a cittadini e imprese i diritti all’identità e al domicilio digitale e rafforzare l’applicabilità dei diritti di cittadinanza digitale;
- promuovere l’innalzamento del livello di qualità dei servizi pubblici in digitali, garantendone la fruizione online e mobile oriented;
- promuovere l’integrazione e l’interoperabilità tra le amministrazioni e tra i servizi pubblici erogati dalle PA;
- garantire maggiore certezza giuridica alla formazione, gestione e conservazione dei documenti informatici.
Sebbene il CAD non sia stato in grado di accompagnare questa necessità con prescrizioni specifiche, gli obiettivi di fondo restano ancora attuali.
Occorrono perciò interventi mirati, senza appesantire ulteriormente il carico adempimentale. Nel corso del tempo, infatti, il CAD è diventato una corposa raccolta di norme, che ha subito continue modifiche,
ed oggi, quindi, nel giorno del suo anniversario, è giusto interrogarsi se il CAD abbia o meno raggiunto i suoi scopi.
Misurata esclusivamente attraverso l’utilizzo di Spid, Cie, App IO e PagoPA, la digitalizzazione della PA sembrerebbe funzionare; lo confermano i numeri di Agid e del Dipartimento per la Trasformazione Digitale che, per quanto riguarda il 2022 e l’utilizzo di questi servizi, segnalano il raggiungimento di nuovi massimi storici.
È richiesto innanzitutto guardarsi dal pensare che basti una legge per attuare un vero cambiamento; occorre che le amministrazioni sappiano cogliere la possibilità attraverso un lavoro di accompagnamento al cambiamento. Servono, quindi, meno adempimenti e un’apertura vera delle amministrazioni alla collaborazione con il mercato e con i cittadini; nuovi modelli di amministrazione, più aperte verso nuovi paradigmi gestionali.