PNRR: dati standardizzati chiave del cambiamento nelle Pubbliche Amministrazioni
Il PNRR mira a standardizzare il sistema di dati utilizzati dalla PA in diversi punti delle procedure interne, anche di carattere decisionale, utilizzando sistemi basati sull’apprendimento automatico e utilizzando la conoscenza fornita dalla macchina sulla base di dati a cui essa può attingere. Questo tipo di apprendimento automatico può essere impiegato sia per l’uso quotidiano che per analisi complesse, in special modo nell’ambito dei servizi pubblici in cui l’analisi di grande quantità di dati permette di rispondere alle esigenze specifiche della singola amministrazione.
Di fatto i così detti Big Data, per poter essere sfruttati al meglio, devono essere strutturati di modo che possano essere utilizzati in maniera corretta, insieme ai metadati, ovvero informazioni che meglio li descrivono, raccolti in formati standardizzati che ne migliorano la qualità. Tuttavia, i dati ISTAT rivelano ancora uno scarso utilizzo di servizi digitali, dovuto ad un basso impiego di internet sul territorio nazionale e alla frammentazione tecnologica delle amministrazioni italiane, le quali spesso esternalizzano, a seconda delle esigenze, stock tecnologico e software, sebbene il Codice dell’amministrazione digitale suggerisca alle amministrazioni di dirigersi verso l’Open Source. Qui subentra il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il quale grazie alla Misura 1.3.1, denominata “Piattaforma Digitale Nazionale Dati” e alla Misura 1.4.3 “Adozione app IO”, mira a favorire la conoscenza e l’utilizzo del patrimonio informativo in possesso delle Pubbliche Amministrazioni agevolando l’interoperabilità dei sistemi informativi e delle basi di dati, consentendo l’automazione dei processi di recupero di documenti in maniera istantanea con verifica automatica delle autorizzazioni, permettendo alle amministrazioni di fare analisi quantitativa dei dati a disposizione e favorendo l’accesso ai servizi tramite la propria identità digitale.